World Press Photo, uno sguardo oltre l’immagine

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di Sara Borrione, Giulia Catena, Cecilia Scardigno

L’immagine è la valuta della nostra epoca.

Dalle stories ai reel, siamo sommersi da un flusso costante di pixel, spesso sfogliati con la stessa fretta con cui scorriamo un feed. In questo contesto di superficialità visiva, la mostra fotografica World Press Photo presso l’Accademia Albertina propone l’imperativo categorico di fermarsi a rflettere.

Il cuore tematico della mostra risiede nella sua capacità di portare alla luce sia le realtà “vicine” che quelle “dimenticate“. Sono presenti scatti che documentano luoghi la cui sofferenza è sotto i riflettori globali, come ad esempio le immagini provenienti dalla striscia di Gaza, offrendo una prospettiva cruda e immediata sulla vita quotidiana in zone di conflitto. Allo stesso tempo, la mostra dà spazio a quelle che vengono definite “altre realtà”, immagini di luoghi e comunità che spesso non trovano spazio nel flusso principale della narrazione mediatica, spingendoci a superare il nostro “non occuparcene”.

Saper leggere un’immagine permette di visualizzare un contesto relativamente nascosto agli occhi inesperti o distratti: abbiamo bisogno di scandagliare un’immagine e soffermarci davanti a essa, capendo la storia che ci vuole raccontare. L’immagine è ormai diventata una forma di linguaggio intrigante per chi vuole conoscerne la storia, il messaggio, la scelta di luci, colori e espressioni che descrivono una situazione accaduta, una previsione o semplicemente il punto di vista dell’autore. Il fattore più ricco e incantevole nell’interpretare la fotografia, è la varietà di osservatori che offrono più punti di vista su essa, valorizzando particolari più o meno specifici, soffermandosi su sfondi, espressioni facciali o ambientazioni.

 

Ad esempio, le due immagini offrono un potente dittico sul tema della leadership moderna, pur mostrando scene diametralmente opposte: due riferimenti simili per l’importante concentrazione di un singolo soggetto ma che si differenziano per scelta di prospettiva, colori, sfondo e situazione.

Cecilia Scardigno



Il Salice

Il “Salice” nasce nel 1985. Negli ultimi sette anni sono stati pubblicati più di 2000 articoli online.


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